lunedì 30 giugno 2014

Esercizio situazionale per l'allenamento delle transizioni

La proposta di oggi è un esercizio situazionale utilissimo per allenare le transizioni (sia positiva sia negativa) e la gestione della palla in situazione di parità o superiorità numerica. Un ruolo fondamentale in questo esercizio assume anche la comunicazione tra i nostri interlocutori e la velocità di pensiero.

Suggerimento: dare le pettorine ai propri giocatori come in figura, per far sì che non si confondano durante un'azione di gioco.


sessione
Dribbling e dominio palla (parte situazionale)

obiettivo
Gestione della palla in situazione di parità numerica, transizioni

key coaching point
- Il giocatore che entra deve cercare lo spazio libero e la collaborazione dei compagni
- Attenzione al fuorigioco durante il passaggio dalla fase di difesa a quella d'attacco

svolgimento
Il giocatore A inizia conducendo la palla in un 1 contro 0 à tiro in porta. Appena eseguito il tiro, il giocatore B entra in gioco sviluppando un 1 contro 1 con A à finalizzazione . Non appena l'azione è finita, il giocatore C entra in gioco e,  insieme ad A, sfida il difensore B in un 2 contro 1.

Via via che si continua, l'esercizio si trasformerà in un 2 vs 2, 3 vs 2, 3 vs 3 e il 4 vs 3.

varianti

  1.  Aggiungendo due porticine sul trequarti-campo, i difensori sarebbero stimolati a ricercare l'uscita dalla fase di difesa, e quindi si potrebbe lavorare ancora di più sulle transizioni. Con questa variante i giocatori entrerebbero solamente dalla postazione di A e dalla postazione di G (da un lato entrerebbero solo i rossi, dall'altro solo i gialli)
  2.  Per fare gol, aggiungere l'obbligo di almeno 2 passaggi con i compagni di squadra ( a partire dal 2 contro 2 )
  3. L'azione può durare al massimo 10 secondi

Thanks to : Samuel Mortara, mio amico e compagno d'avventura Arsenal Soccer School.

lunedì 23 giugno 2014

Gioco di posizione per il 4-3-3 : allenare lo scheletro centrale della squadra



Presa posizione per il 4-3-3, disponiamo i 2 centrali di difesa come appoggi, il centrale di centrocampo e la punta in mezzo al campo ad agire come jolly, mentre 2 squadre da 4 giocatori si contendono il possesso palla nel mezzo. Le due squadre sono composte dai 2 terzini e dai due esterni alti.

Il gioco può iniziare semplicemente come un possesso palla a tempo (la squadra azzurra deve tenere palla per 40”) per poi trasformarsi sempre di più in una situazione di gioco.

Quando una squadra perde il possesso, entrambe le squadre devono riposizionarsi in modo ottimale per iniziare il nuovo possesso palla (i due terzini che pressavano gli esterni alti devono venire vicino ai difensori centrali, mentre gli esterni devono andare vicini alla punta).



Progressione:
1.    Possesso palla a tempo

2.    Nel momento in cui un terzino gioca palla, tenta la sovrapposizione à esce dal quadrato e, se riservito, va sul fondo à In mezzo all’area si disporranno la punta (9), l’esterno alto dell’altra fascia e il terzino di riferimento (se entra in area il 7 deve marcarlo il 3); l’esterno alto della stessa fascia deve rimanere in appoggio, seguito dal terzino di riferimento.

3.    Aggiungendo altri 2 difensori centrali (sulla linea dell’area) e un’altra punta (a centrocampo) abbiamo un gioco di posizione bidirezionale à mettiamo una porta sulla trequarti dell’altra metà campo e giochiamo una partita a tema (inserimenti, movimenti corto-lungo, sovrapposizione...)


sabato 14 giugno 2014

L'importanza della comunicazione nel gioco del calcio

Questo intervento non parlerà di esercizi, di 4-4-2 o di possessi palla. Oggi voglio affrontare un tema importante : la comunicazione nel mondo del calcio.

Ho partecipato lo scorso 7 giugno ad un incontro sull'importanza della comunicazione nel mondo dello sport, dal titolo "Le parole che non hai mai detto ai tuoi atleti", tenuto dal brillante mental coach Daniele Litterio.
L'esordio è stato di quelli col botto : "NON SI PUO' NON COMUNICARE" , dice il coach. Frase strana da dire, a tutti può venire in mente qualche allenatore che se ne sta tutta la partita seduto in panchina o in piedi con le braccia conserte. Invece, dopo aver snocciolato la questione, ci ha spiegato che i canali comunicativi non passano solo dalla parola, ma anche dai nostri gesti, dalle posture del nostro corpo e dalla convinzione che abbiamo noi nel trasmettere i nostri pensieri.

Durante questo splendido clinic sono stati anche svolti degli esercizi di public speaking (discorsi in pubblico), corretti grazie all'aiuto di un così abile comunicatore come Daniele. Immaginate di poter parlare e di cogliere subito tutta l'attenzione delle persone presenti in una sala (o in uno spogliatoio), il risultato sarebbe a dir poco strabiliante! Si potrebbero passare molto agilmente pensieri tattici e motivazionali, educativi ed efficaci a conseguire l'obiettivo che si è prefissati.
Tutto questo si può fare anche senza urlare. Il "perdere le staffe" è percepito in modo negativo dai propri interlocutori, porta ad un abbattimento della propria autostima. Questo non significa, al contrario, che bisogna fare interi discorsi con un tono di voce basso e piatto, la concentrazione e l'ascolto ne risentirebbero troppo. La comunicazione efficace (dal punto di vista del volume della voce) si arriva ad avere quando equilibriamo i momenti di voce a volume normale e quelli dove si alza la voce, per sottolineare un concetto o una parola che vogliamo rimanga impressa.

Tirando le somme è stata una giornata di crescita personale , che ha maturato in me un pensiero molto chiaro : si comunica sempre un qualcosa a chi ci sta di fronte. Partendo dal modo in cui siamo vestiti, dal modo in cui parliamo, dal tono della voce e dal movimento del nostro corpo. Siamo continuamente chiamati a gestire tutti questi canali comunicativi insieme, senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Ma la crescita personale serve a questo, a migliorare il controllo dei nostri canali comunicativi.

Per chi fosse interessato ad approfondire questo fantastico discorso, da me molto riassunto, è invitato a seguire corsi di comunicazione PNL (Programmazione Neuro Linguistica), uno degli strumenti piu potenti che un allenatore di successo possiede.

venerdì 6 giugno 2014

Small Sided Game per la ricerca del gioco in ampiezza


sessione
Trasmissione palla e Smarcamento

obiettivo
Ricerca del gioco in ampiezza e sviluppo della capacità di cambiare il lato di gioco

key coaching point
- Ad ogni passaggio segue un movimento: ricordarsi di andare in appoggio al compagno al quale ho passato la palla
- Il cambio campo con palla alta deve essere l'ultima spiaggia : prima si deve tentare di cambiare lato con rapidi passaggi rasoterra

svolgimento
In una metà campo si gioca una partita a tema con due appoggi laterali, che fungono da jolly. Essi giocano per la squadra che passerà loro il pallone e, per la prima parte dell'esercizio non potranno essere contrastati, ma avranno l'obbligo di effettuare al massimo 2 tocchi.

Quando la palla sarà stata toccata da entrambi i jolly per la stessa squadra, questa acquisirà il diritto di fare gol, che rimane valido fino a che la palla non entra in rete. L'altra squadra, una volta recuperata palla, deve cercare di eseguire anch'essa un cambio campo, per acquisire la possibilità di fare gol. 

L'unico modo per annullare la possibilità di fare gol della squadra avversaria è fare gol. 

Se, durante il cambio campo (rasoterra o aereo) la palla viene intercettata da un membro della squadra avversaria, non si ha la possibilità di fare gol.