venerdì 28 novembre 2014

Pensiero sul settore giovanile dilettantistico italiano

Oggi niente esercizi, niente trasmissione o conduzione palla . Solo un semplice pensiero che vorrei condividere con coloro che mi seguono. Vorrei che tutti gli addetti ai lavori che orbitano nel mondo del calcio giovanile pensino a ciò che sto scrivendo, magari maturando un loro pensiero a riguardo. Ciò che segue è solo il pensiero di un ventunenne, che allena squadre dilettantistiche giovanili da 5 anni.

Il calcio italiano è in crisi, e questo è innegabile. Invece di puntare il dito accusatore, oggi vorrei riflettere su cosa MATERIALMENTE si potrebbe fare per venir meno a questo periodo buio per il nostro calcio. 

La prima cosa sulla quale vorrei riflettere è il fatto che i corsi federali che abilitano al ruolo di istruttore di calcio non siano aperti a tutti. Limiti d'età, limiti di punteggi, limite di costi e chi più ne ha più ne metta. Ma come si fa a progredire quando si permette di fare i corsi solamente a un gruppo ristretto di persone? Non solo; più si avanti più è difficile entrare ai corsi , visto che si privilegiano gli ex calciatori professionisti. Ma dove sta scritto che un ex calciatore professionista possa riuscire meglio come allenatore di una persona che ha calcato solamente campi dilettantistici? 
Ma il pensiero che più mi assilla è : ma non dovrebbe essere normale che gli istruttori con più qualifiche lavorino con le leve più piccole ? E' dalla scuola calcio che si formano i campioni del domani; è dalle fondamenta che si inizia a costruire un palazzo, non dal tetto. Invece sempre più spesso si assiste ad allenatori "genitori", per i quali basta "farli giocare e si divertono" e che vogliono anche far risultato la domenica.
Ma sappiamo tutti bene cosa succederebbe ad offrire ad un istruttore con qualifica Uefa A una squadra di pulcini o piccoli amici....una bella pernacchia al telefono.

Secondo spunto di riflessione : organizzazione di tornei per ragazzi fino a 12 anni. 
I ragazzi fino ai 12 anni attraversano un'età nella quale la competizione fa parte integrante della loro vita, perciò è giusto che competano in gare. Ma a dei bambini di 7 anni, a mio parere, dovrebbero essere proposte sfide adatte ai 7 anni. Che senso ha farli giocare 5 contro 5 con porte alte 2 metri? A mio parere sarebbe perfetto un gioco senza portieri, con 2/3 giocatori massimo per squadra e 3 porticine da attaccare (alte al massimo 1 metro). In questo modo toccherebbero molto di più la palla, favorendo il naturale sviluppo delle loro abilità tecniche e motorie; non solo, potrebbero anche segnare più gol, per aumentare esponenzialmente la loro autostima. 
L'ideale sarebbe mettersi d'accordo tra un gruppo di società (3 o 4 basterebbero) e proporre ogni domenica, invece che il solito torneo figc, un torneo "privato" dove si portano tutti i bambini di una leva e li si fanno gareggiare in più sfide adatte alla loro età. Ogni domenica si cambia la società ospitante e i giochi che si propongono. E se volessimo proporre la ciliegina sulla torta, una merenda offerta dalla società ospitante sarebbe molto gradita.

Terzo spunto di riflessione: genitori. 
Io, andrò controcorrente, ma,nelle leve minori, sono favorevole ai genitori.......in determinati casi.
All'inizio di ogni anno organizzerei una riunione con tutti i genitori e poi con i genitori di ogni leva, per cercare di instaurare un rapporto che possa essere proficuo. Proporrei loro di lasciare alla società l'educazione sportiva del ragazzo, mentre a loro proporrei di DIVERTIRSI osservando il proprio figlio. Direi che potranno anche stare a bordo campo (dentro) durante le partite, ma senza fare baccano; colui che urlerà a proprio figlio sarà gentilmente accompagnato fuori dal campo. 
I bambini hanno il diritto di sbagliare come i genitori hanno il dovere di incoraggiarli :  ben vengano i genitori che stimolano i figli, ma senza urlare o dare fastidio. Devono dare il buon esempio per quanto riguarda sportività (applaudire i gol o le belle giocate avversarie) , lealtà (se la palla esce a favore dell'avversario dirlo) ed educazione. 

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Capisco che sembrano discorsi idilliaci, in un mondo dove tutti sorridono e tutti stanno bene, ma non sarebbe utile tentare ?
Ringrazio tutti per il tempo speso per la lettura, sono disponibile per ogni tipo di feedback.

Stefano Re


mercoledì 12 novembre 2014

Small Sided Games per allenare la finalizzazione - Documento scaricabile

Gli esercizi proposti sono due semplici partite a tema, una per leve più piccole e la seconda per i più grandicelli. Il denominatore comune è il focus sulla finalizzazione e sulla rapidità di transizione.


Il documento è stato scritto da me e liberamente scaricabile.